Videosorveglianza: Controllo, sicurezza, tutela del patrimonio

Sono queste le ragioni per cui sempre più aziende decidono di installare telecamere negli ambienti di lavoro.
Ma attenzione: non è sufficiente montare un impianto e accenderlo.
La videosorveglianza negli ambienti di lavoro è disciplinata da una normativa precisa, che prevede obblighi specifici e un iter autorizzativo rigoroso.
Vediamo insieme cosa prevede la legge e quali passi deve seguire l’azienda per essere in regola.

Cosa dice lo Statuto dei Lavoratori?

L’art. 4, comma 1, della Legge 300/1970 (Statuto dei Lavoratori) vieta ogni forma di controllo a distanza dell’attività dei lavoratori,
salvo che ricorrano:

• esigenze organizzative e produttive
• esigenze di sicurezza del lavoro
• esigenze di tutela del patrimonio aziendale

L’installazione di impianti audiovisivi (come le telecamere) è consentita solo per fini specifici e legittimi, mai per monitorare direttamente l’operato dei dipendenti.

Strumenti di lavoro vs strumenti di controllo

È fondamentale distinguere tra:

• Strumenti utilizzati per svolgere l’attività lavorativa (PC, telefoni, tablet, lettori badge)
👉 Non richiedono autorizzazione preventiva
• Impianti di sorveglianza
👉 Devono seguire un preciso iter autorizzativo

Questo perché i secondi possono comportare controlli indiretti sui lavoratori.

L’iter per l’installazione: sindacati o Ispettorato?

Prima di installare un impianto di videosorveglianza, l’azienda deve:

1. Sottoscrivere un accordo sindacale con RSA/RSU (se presenti)
2. In assenza di accordo, presentare un’istanza all’Ispettorato Territoriale del Lavoro (ITL) con i dati tecnici dell’impianto

Unica autorizzazione per più sedi?

Se le sedi aziendali sono nella stessa area territoriale dell’ITL, è possibile richiedere un’unica autorizzazione.
Altrimenti, si deve inoltrare la domanda all’Ispettorato Nazionale del Lavoro.
Possibili controlli e sopralluoghi
L’ITL può effettuare un sopralluogo per verificare la veridicità dei dati forniti.
Il provvedimento (autorizzazione o rigetto) viene poi trasmesso via PEC.

Sanzioni in caso di irregolarità

Installare impianti di videosorveglianza senza rispettare l’iter normativo comporta:

• Sanzioni pecuniarie da 154 a 1.549 euro
• Nei casi più gravi, arresto fino a un anno

In caso di infrazione meno grave, è possibile regolarizzare la posizione con:

✔️ Disinstallazione dell’impianto
✔️ Pagamento di una sanzione ridotta

Serve supporto per l’iter autorizzativo?

Lo Studio Sime e Associati affianca le aziende in ogni fase:

• Analisi dei requisiti e delle necessità aziendali
• Redazione degli accordi sindacali o delle istanze ITL
• Consulenza tecnica e normativa completa

Installare un impianto di videosorveglianza in modo corretto è possibile, ma serve competenza.

Contattaci per una consulenza dedicata sulla videosorveglianza negli ambienti di lavoro.